La visita guidata alla galleria degli Uffizi è un viaggio attraverso la pittura del Rinascimento italiano in una delle pinacoteche più ricche al mondo, tra i grandi maestri e il collezionismo mediceo.
La galleria degli Uffizi gode meritatamente di fama internazionale per svariati motivi: la sua pinacoteca è la più importante al mondo per la pittura italiana del Rinascimento, si trova in una straordinaria e scenografica sede storica nel centro di Firenze, la sua storia è indissolubilmente legata alla famiglia dei Medici, grandi mecenati e collezionisti, inoltre la sua fondazione risale a oltre quattro secoli fa, molto prima rispetto ai grandi musei europei.
I capolavori dei grandi maestri: la visita guidata agli Uffizi più richiesta
Consiste nella spiegazione di una selezione delle opere più importanti, preceduta da un’introduzione sulla storia del palazzo e della collezione. Inoltre visita delle sale storiche principali, affaccio su Firenze al punto panoramico e breve sosta nella terrazza sulla loggia della Signoria. Consigliata a chi non ha mai visto il museo, o magari non aveva mai partecipato a una visita con guida.
Introduzione: la costruzione del palazzo e il primo allestimento della Galleria
La galleria degli Uffizi occupa gran parte del palazzo costruito nel XVI secolo tra l’Arno e piazza della Signoria per gli uffici dello stato fiorentino. Per abitudine consolidata continuiamo a chiamarla così, anche se la denominazione corretta è adesso Galleria delle statue e delle pitture, facente parte del complesso museale delle Gallerie degli Uffizi, che comprende Palazzo Pitti, il Corridoio Vasariano e il giardino di Boboli.
Risalendo indetro nel tempo, ci troviamo all’epoca del duca Cosimo I dei Medici, che dopo la conquista di Siena e l’ambizioso progetto di creare uno stato fiorentino più ricco, potente e autorevole, commissiona a Giorgio Vasari, suo architetto di fiducia, la costruzione di un grande palazzo dove riunire i vari uffici e magistrature pubblici collocati fino ad allora in varie sedi nella città . Nel 1580 il palazzo fu completato, al tempo del granduca Francesco I.
Fu proprio Francesco I a voler trasformare l’ultimo piano dell’ala di levante in galleria di statue e pitture. Il corridoio venne decorato con affreschi nelle volte del soffitto, si disposero quadri alle pareti nella parte alta e in basso statue antiche, alternate a statue moderne. Il Buontalenti, l’artista poliedrico prediletto da Francesco, realizzò la Tribuna, una sala destinata ai pezzi migliori delle collezioni medicee. Qualche anno dopo con lo Stanzino delle Matematiche, per gli oggetti scientifici, e l’Armeria, in cui esporre rari esemplari di armi e armature, si completò il primo assetto dell’allestimento della galleria.
Il corridoio di levante: le grottesche, le serie aulica e gioviana, la collezione di antichitÃ
Appena entrati nel corridoio all’ultimo piano, si viene subito rapiti dalla formidabile decorazione ad affresco del soffitto. Venne eseguita intorno al 1580 da Antonio Tempesta e a seguire da Alessandro Allori e dalla sua bottega. La decorazione è a grottesche manieriste, molto ben conservata grazie all’abilità degli esecutori nella tecnica del buon fresco, sia anche per i recenti restauri che hanno ripulito da accumuli di polveri e impurità .
Per gli appassionati di storia moderna è sicuramente molto interessante la serie gioviana, composta da centinaia di piccoli ritratti di personaggi famosi. E’ esposta subito sotto le volte del soffitto dei tre corridoi, in un susseguirsi di immagini di re e regine, imperatori e sultani, duchi e condottieri, cardinali e papi, viaggiatori e scienziati.
L’altra serie di ritratti, detta aulica, mostra la storia della famiglia Medici attraverso i suoi più importanti membri. Da Giovanni di Bicci, fondatore del banco mediceo, a Cosimo il Vecchio pater patriae, a Piero il Gottoso, Lorenzo il Magnifico, i papi Leone X e Clemente VII, così come il ramo cadetto, da cui provengono i granduchi da Cosimo I all’ultimo Giangastone, puntualmente accompagnati dalle loro consorti in abiti suntuosi.
La collezione di antichitÃ
Infine nei corridoi è esposta gran parte della collezione di antichità dei Medici, per lo più di arte romana, risalente a un periodo che va dal I secolo a. C. al II secolo d. C. Dal Quattrocento furono numerosi i ritrovamenti e gli scavi archeologici a Roma: inizia la moda del collezionismo archeologico, diffusa tra nobili e facoltosi borghesi, che scatena una sorta di gara nell’aggiudicarsi le opere migliori e nel vantare il numero maggiore di pezzi. I Medici erano grandi appassionati di antichità e riuscirono ad assicurarsi opere di grande pregio.
La Tribuna degli Uffizi, la sala storicamente più importante della galleria
Realizzata dall’architetto granducale Bernardo Buontalenti per Francesco I negli anni ottanta del Cinquecento, quando si concretizza l’ambizioso progetto di trasformazione dell’ala di levante del palazzo all’ultimo piano in luogo di esposizione di capolavori d’arte, preziosi, eccellenze delle collezioni medicee.Â
La Tribuna è il fulcro della galleria, è uno scrigno di bellezza, è il luogo della meraviglia. A impianto ottagonale, con il pavimento a intarsio di marmi colorati, le pareti sono rivestite di velluto cremisi e con la parte superiore dipinta di azzurrite e incrostata di madreperla, la cupola costellata di conchiglie su fondo rosso, e la rosa dei venti al centro collegata a una banderuola esterna. Una volta completata venne arricchita di pezzi d’arte di ogni genere, dalle statue antiche ai quadri del Cinquecento, dai bronzetti ai vasi in pietre dure. Un riflesso del gusto del committente, il granduca Francesco I, raffinato collezionista e appassionato di alchimia. Nella Tribuna si incontrano la natura e l’artificio, la scienza e l’arte, con evidenti rimandi ai quattro elementi dell’universo: il pavimento è l’elemento terra, le pareti il fuoco, la cupola l’acqua, il soffitto l’aria.
Visite specialistiche
Le prime sale della galleria: percorso focalizzato su pittura medievale di stampo bizantino, Giotto e scuola, gotico. I primi maestri toscani del Duecento, Cimabue, Giotto, Duccio da Boninsegna, Simone Martini, i Lorenzetti, i pittori giotteschi, Lorenzo Monaco, Gentile da Fabriano.
Il primo Rinascimento: pittura del Quattrocento, principalmente di scuola fiorentina, con incursioni in altre scuole dell’Italia centrale. Masaccio, Beato Angelico, Filippo Lippi, Paolo Uccello, Piero della Francesca, i Pollaiolo, Botticelli, Ghirlandaio, Perugino.
Il rinascimento in Italia settentrionale: scuole veneta, emiliana, lombarda del XV e XVI secolo. Giovanni Bellini, Mantegna, Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Veronese, Correggio, Parmigianino, Lotto, Moroni.
La pittura del Cinquecento: i grandi maestri, il manierismo, la pittura di corte. Michelangelo, Raffaello, Andrea del Sarto, Rosso Fiorentino, Bronzino, Vasari, Salviati.
Pittura fiamminga, olandese e tedesca dal XV al XVII secolo: Memling, Rogier van der Weyden, Hugo van der Goes, Albrecht Durer, Rubens, Rembrandt, Sustermans, Gerrit van Honthorst
Caravaggio, i caravaggeschi e la pittura del Seicento: i capolavori del Merisi e le opere di Bartolomeo Manfredi, Artemisia Gentileschi, Battistello Caracciolo, Guido Reni, Carlo Dolci, Cecco Bravo, Jacopo Chimenti
Storia del collezionismo e museografia agli Uffizi: i corridoi, la Tribuna, lo stanzino delle Matematiche, la sala delle Carte geografiche, il Gabinetto di Madama, la sala della Niobe.
Arte antica: la collezione archeologica dei Medici. Divinità , eroi, atleti, imperatori, filosofi e pensatori, tra storia e mitologia.
La collezione Contini Bonacossi: nelle nuove sale inaugurate nel 2018 sono esposti i 144 pezzi appartenuti al conte antiquario e collezionista Alessandro Contini BonacossiÂ