Il Corridoio Vasariano

Storia, vicende e aneddoti del famoso passaggio costruito nel 1565 da Giorgio Vasari per Cosimo I dei Medici. Prenota una visita guidata al Corridoio vasariano di Firenze, uno dei luoghi più originali ed esclusivi della città, e percorrerai lo stesso camminamento che un tempo era riservato ai Granduchi Medici.

A seguire trovate una breve descrizione della storia del Corridoio Vasariano. In fondo alla pagina trovate informazioni pratiche, orari di apertura, biglietti, regole di accesso, e i miei consigli personali su come organizzare al meglio la visita!

Nell’ottobre del 2016 il Corridoio vasariano fu chiuso al pubblico perché ritenuto inagibile ai visitatori per motivi di sicurezza, in quanto non dotato di impianti di climatizzazione, uscite di emergenze, servizi essenziali necessari alla fruizione ed essendo privo di sistemi di accessibilità per disabili. Oltretutto le collezioni esposte lungo entrambe le pareti del corridoio, costituite in larga parte da quadri provenienti dal lascito mediceo, si trovavano in condizioni precarie, subendo da decenni  i forti sbalzi di temperatura e cambi di umidità nel corso dell’anno che pregiudicavano seriamente le loro condizioni di conservazione. 

Va detto che solo in tempi recenti il corridoio era divenuto una quadreria, per volontà di alcuni direttori della galleria degli Uffizi, tra i quali Luciano Berti, ma non era stato concepito per questo, e in tutta l’epoca medicea e a seguire lorenese, aveva sempre costituito una via di collegamento sicura tra palazzo Pitti, gli Uffizi e Palazzo Vecchio, senza ambizioni di funzioni di rappresentanza o di esposizione di pezzi pregiati delle collezioni (i luoghi a ciò deputati erano infatti la galleria degli Uffizi e la reggia di Pitti), ragion per cui non deve sorprenderci più di tanto lo svuotamento del corridoio per l’apertura al pubblico , in quanto esso tornerà a essere quello che era in origine.  Tra l’altro già alcuni anni fa si era iniziato a spostare quadri dal corridoio per esporli agli Uffizi, come le opere dei  caravaggeschi, e a breve sarà aperta la nuova sezione dedicata agli autoritratti.

Il corridoio offre inediti scorci sulla città di Firenze, essendo dotato di ben 73 finestre. E’ accessibile dall’ala di ponente degli Uffizi, e i visitatori possono prenotare un biglietto cumulativo attraverso i canali ufficiali di vendita delle gallerie fiorentine, comprensivo di Galleria degli Uffizi e Corridoio Vasariano. L’accesso è consentito a piccoli gruppi scaglionati per un totale massimo di 125 persone per volta.

Cenni storici

Il duca Cosimo I dei Medici comprò nel 1550 il palazzo Pitti nel quartiere di Santo Spirito, e si apprestava a trasferirsi con la famiglia e la corte nella nuova residenza. O meglio, la moglie spagnola Eleonora da Toledo, grazie alla sua ricca dote, aveva acquistato la proprietà, nutrendo il desiderio di abitare una dimora più agiata dotata di ampio giardino e lontana dal chiasso della vita cittadina. La coppia viveva infatti già da anni a Palazzo della Signoria, nel cuore della città, ma la duchessa amava gli spazi aperti e con la sua numerose prole non riteneva sufficientemente confortevole gli spazi fino ad allora a loro riservati. Inoltre la sua salute cagionevole avrebbe beneficiato di aria pulita e passeggiate nel parco all’aperto. La coppia infine non abitò mai a Palazzo Pitti. Per troppi anni il palazzo rimase un cantiere aperto, essendo sottoposto ad ambiziosi lavori di trasformazione in reggia. Tuttavia il duca commissionò al suo architetto e pittore di fiducial’aretino Giorgio Vasari, la costruzione di una via di collegamento, chiusa e privata, in posizione sopraelevata, che desse l’opportunità di raggiungere velocemente, in totale sicurezza seppure non accompagnati dal corpo di guardia, il palazzo Pitti da palazzo della Signoria, passando attraverso gli Uffizi.

Correva l’anno 1565, una data importante, quella del matrimonio del primogenito Francesco, erede del titolo, con Giovanna d’Austria, della casata d’Asburgo, unione politica che avrebbe rinforzato l’alleanza con l’imperatore del Sacro romano impero germanico.

La coppia avrebbe vissuto stabilmente a palazzo Pitti. Furono organizzati spettacolari festeggiamenti, si dette un nuovo volto alla città con la costruzione del ponte Santa Trinita, la fontana del Nettuno in piazza della Signoria, e la rapida costruzione, in ben solo cinque mesi, del corridoio vasariano.

Il percorso del corridoio presenta un primo breve ponte coperto su via della Ninna, tra palazzo della Signoria e gli Uffizi, e sfruttando l’edificio stesso degli Uffizi continua al suo interno, per poi uscirne e fiancheggiare l’Arno; una volta raggiunto il Ponte Vecchio, passa al di sopra delle sue botteghe e si snoda poi attraverso gli edifici preesistenti, aggirando la torre dei Mannelli, e sotto forma di cavalcavia supera via dei Bardi e si addentra in torri e case per poi passare sulla facciata della chiesa di Santa Felicita, prima di tornare a essere galleria chiusa ed arrivare finalmente a Pitti. In tempi brevi il Vasari portò a termine i lavori, dimostrando ancora una volta la sua innata intraprendenza e le sue capacità nel dirigere abilmente squadre di muratori e capimastri. Dal libro delle Ricordanze, scrive il Vasari: ‘in men di cinque mesi cose che non si credeva che si conducessi in cinque anni; costò scudi undicimila’.

La torre dei Mannelli

Durante la progettazione del corridoio per il duca, Vasari si trovò a dover affrontare un ostacolo, un imprevisto che finì col diventare aneddoto ai nostri giorni. Si era pensato fin da subito che sarebbe stato necessario acquisire una serie di edifici preesistenti attraverso i quali passare realizzando un tunnel chiuso, non essendo possibile aggirare ogni costruzione del fitto tessuto urbano medievale. Il duca disponeva dei mezzi necessari e dell’autorità per imporre i propri voleri, e avrebbe potuto senza grande sforzo comprare case e torri, ma la famiglia dei Mannelli proprietaria della torre capo di ponte, una delle quattro a protezione del passaggio sull’Arno su ponte Vecchio, si rifiutò di venderla. Cosimo I deteneva il potere, grazie al quale avrebbe potuto confiscare la torre, eppure in quell’occasione dette prova di moderazione, dote in realtà non sua , e assecondò il volere dei Mannelli. Celebre divenne così la sua frase ‘Ognuno è padrone a casa sua’ con cui Cosimo chiosò la vicenda. Chiese al Vasari di trovare una soluzione alternativa, e l’uomo dalle mille risorse pensò bene di far fare al corridoio un mezzo giro della torre, seguendo il modello delle case a sporti con travi e beccatelli in pietra serena.

Durante la seconda guerra mondiale il corridoio fu utilizzato dai partigiani, tra i quali vi era anche la giovane Oriana Fallaci, poi famosa come scrittrice e giornalista. Erano per lei luoghi di nostalgiche memorie giovanili, quel vecchio ponte e la torre in cui avrebbe voluto passare gli ultimi giorni di vita. Espresse il desiderio, provata dalla lunga malattia, ma non fu possibile esaudirlo. Morì comunque nella sua Firenze, in clinica, nel 2006.

La visita guidata al corridoio prosegue verso il coretto della chiesa di Santa Felicita 

Uscendo da case e torri d’Oltrarno, e mantenendo la sua posizione sopraelevata, il corridoio vasariano continua il suo percorso in direzione di palazzo Pitti passando sulla facciata della chiesa di Santa Felicita. Costruito su pilastri e arcati, si mimetizza bene nella piazzetta antistante la chiesa, e a un occhio poco attento passa quasi inosservato. Santa Felicita ha origini molto antiche: testimonia la presenza di una prima comunità cristiana stabilitasi in questo luogo della città antica intorno al IV secolo d. C., le cui tracce giunte fino a noi sono visibili nel portico laterale, per lo più lapidi con scritte in greco provenienti dal vecchio cimitero paleocristiano. L’edificio religioso era dedicato, e lo è tuttora, a una santa martire vissuta al tempo dell’imperatore Marco Aurelio. La chiesa ha subito numerosi rifacimenti nel tempo e presenta uno stile ibrido con elementi di ispirazione rinascimentale su progetto dell’architetto settecentesco Ferdinando Ruggeri. L’opera più famosa esposta a Santa Felicita è senz’altro la pala della Deposizione del Pontormo nella cappella Barbadori Capponi, recentemente restaurata in occasione della mostra tenutasi a palazzo Strozzi nel 2017. Per chi visita la chiesa suscita però altrettanto interesse il balcone in alto, nella controfacciata, da cui il granduca e la corte medicea assisteva alle celebrazioni liturgiche. Il coretto non era stato costruito dal Vasari, il quale aveva solo addossato all’esterno della chiesa il corridoio, senza collegare i due edifici, per poi farlo proseguire sotto forma di galleria chiusa all’interno delle case nell’approssimarsi  a palazzo Pitti. Fu il granduca Ferdinando I ad avere l’idea di collegare il corridoio alla chiesa, costruendo una tribuna, o coretto, e rendendovi possibile l’accesso attraverso l’apertura di una porta di collegamento sul corridoio, per assistere alle messe dall’alto, senza scendere e avvicinarsi ai fedeli, in questo spazio separato e privilegiato per la corte medicea. Santa Felicita entrò da allora di fatto nel novero delle chiese e santuari frequentati dai Medici per le loro quotidiane partecipazioni a eventi sacri. Ad oggi non esiste più la porta tra corridoio e coretto, essendo stata chiusa per la necessità di separare fisicamente i due diversi ambienti non avendo essi una gestione comune, ma abbiamo ancora la finestra protetta da grata, dalla forma stretta e allungata, che si affaccia dal corridoio al coretto e oltre nella navata fino all’altare, dalla quale puntualmente durante la visita al corridoio ci soffermiamo per raccontare la storia dei Medici in Santa Felicita.

Orari di apertura del Corridoio Vasariano

  • dal martedì alla domenica, il primo gruppo della giornata accede alle ore 10.15, l’ultimo slot giornaliero è alle ore 16.35. L’ingresso agli Uffizi dovrà avvenire 2 ore prima dell’accesso al Corridoio Vasariano.
  • Chiusura stessi giorni di chiusura degli Uffizi

Costo del biglietto

  • Biglietto singolo Uffizi + Corridoio Vasariano 43 euro + 4 euro di prenotazione (Biglietto nominativo con prenotazione obbligatoria, non trasferibile). Per le gratuità e le riduzioni vedi qui
  • non sarà possibile prenotare più di 5 biglietti contemporaneamente, anche per date diverse

Regole di accesso

  • L’ingresso al Corridoio Vasariano si trova al primo piano degli Uffizi presso la sala D19-Meeting point. Bisogna presentarsi al meeting point 5 minuti prima dell’orario di ingresso previsto altrimenti si perde il di accesso. Il percorso si svolge in un unico senso dagli Uffizi a Palazzo Pitti. Il percorso del Corridoio è di circa 1 km, l’uscita presso la Grotta Buontalenti (Giardino di Boboli) fino al Cortile dell’Ammannati di Palazzo Pitti. La visita del Corridoio ha durata di circa 45 minuti
  • I gruppi saranno composti da 25 persone complessive oltre alle 2 unità di personale afferenti alle Gallerie degli Uffizi che accompagnerà il gruppo durante la visita. Il gruppo deve rimanere unito per motivi di sicurezza, non è possibile allontanarsi dallo stesso e si raccomanda di seguire le indicazioni degli accompagnatori
  • Non è possibile accedere con oggetti voluminosi, vanno depositati al guardaroba. Per recuperarli si dovrà tornare presso la Galleria delle Statue e delle Pitture passando dall’esterno..
  • All’uscita si viene accompagnati fino al Cortile dell’Ammannati-Palazzo Pitti. Nel Cortile dell’Ammannati i visitatori in possesso dei biglietti validi per l’accesso al Giardino di Boboli o ai musei di Palazzo Pitti potranno continuare la visita presentandosi ai relativi ingressi; gli altri si dirigeranno verso l’uscita. Non è possibile percorrere a ritroso il Corridoio Vasariano. Si può usufruire della caffetteria e dei servizi igienici presenti nel Cortile dell’Ammannati (fine visita).

I miei consigli

La visita guidata al Corridoio vasariano consiste in una passeggiata lungo questo percorso speciale, costeggiando il fiume Arno, passando sul Ponte Vecchio, addentrandosi tra le case del quartiere d’Oltrarno fino a Palazzo Pitti. Il Corridoio è un passaggio, un camminamento. Non è mai stato decorato con pitture al tempo dei Medici. Pareti bianche, pavimenti semplici, pochi arredi lungo il passaggio. Così è tornata ad essere oggi. Solo nel Novecento era stato riempito di quadri provenienti dai depositi delle Gallerie fiorentine. Non nasce come luogo museale, o con funzione di rappresentanza all’epoca medicea.

Il mio consiglio è di prenotare e visitare il Corridoio Vasariano se informati di cosa si tratta realmente dopo la campagna di restauro e di nuovo aperto al pubblico, per non finire nell’essere delusi come purtroppo mi pare succeda spesso! E di godersi la passeggiata, con i suoi scorci di Firenze dalle finestre, ripercorrendo i passi che per primi il Vasari e il duca Cosimo I compirono un tempo insieme, dal Palazzo degli Uffizi al Palazzo Pitti, al riparo dagli sguardi indiscreti e sentendosi privilegiati.

Accompagnati da una guida turistica di Firenze si potranno conoscere storie, aneddoti, eventi, ed apprezzarne l’originalità e l’unicità.

Note

Informazioni

  • Cosa vedrete Corridoio Vasariano e Galleria degli Uffizi
  • Argomenti della visita architettura del Cinquecento, i Medici, storia di Firenze
  • A chi si rivolge a tutti, in coppia, in famiglia, tra amici
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