Michelangelo e il potere

La mostra “Michelangelo e il Potere” è attualmente in corso a Palazzo Vecchio, Firenze, e sarà visitabile fino al 26 gennaio 2025. Curata da Cristina Acidini e Sergio Risaliti, l’esposizione esplora il rapporto tra Michelangelo Buonarroti e le figure di potere della sua epoca, evidenziando come l’artista si sia posto al pari dei potenti del suo tempo.

Il percorso espositivo, allestito tra la Sala delle Udienze e la Sala dei Gigli, presenta oltre cinquanta opere, tra cui sculture, dipinti, disegni, lettere autografe e calchi in gesso. Tra i prestiti eccezionali figurano istituzioni prestigiose come le Gallerie degli Uffizi, i Musei del Bargello e la Fondazione Casa Buonarroti.

la Sala dei Gigli a Palazzo Vecchio. Mostra Michelangelo e il potere
La Sala dei Gigli

Il busto del Bruto

Uno dei pezzi centrali della mostra è il celebre busto di Bruto, concesso in prestito dal Museo Nazionale del Bargello e per la prima volta esposto a Palazzo Vecchio. Questa scultura rappresenta un manifesto politico dell’artista, simbolizzando la sua visione critica nei confronti del potere tirannico. Si tratta di un’opera affascinante e significativa, realizzata intorno al 1540-1545. Una delle sue sculture più intense e misteriose, che ritrae Lucio Giunio Bruto, il fondatore della Repubblica Romana e famoso per aver giustiziato i propri figli per tradimento. Quest’opera si distingue per il suo realismo drammatico e l’espressione profonda, che riflette la complessità del personaggio storico.

Il busto è scolpito in marmo e mostra Bruto con uno sguardo severo e pensieroso, come se stesse riflettendo sul peso delle sue azioni e sul sacrificio che ha compiuto per la sua patria. La sua fronte corrugata, il naso pronunciato e la bocca ferma accentuano l’intensità dell’espressione, conferendo al busto un forte senso di dignità e di tragica grandezza. L’opera non si limita a ritrarre un volto, ma esplora le emozioni e i conflitti interiori del soggetto, suggerendo così una riflessione sulla moralità, sul potere e sul sacrificio.

Questo busto fu realizzato durante un periodo turbolento della vita di Michelangelo, segnato dalla sua riflessione sulla politica, la storia e il ruolo dell’artista. Il personaggio di Bruto, simbolo di giustizia ma anche di crudele rigore, si inserisce perfettamente nel contesto storico e culturale del Rinascimento, in cui i temi di virtù, onore e moralità erano centrali.

Amorino dormiente esposto alla mostra di Michelangelo a Palazzo Vecchio
Amorino Dormiente, artista del Cinquecento. Collezione privata

I disegni di Michelangelo per le fortificazioni di Firenze e per la basilica di San Pietro

In mostra troviamo esposti, in via del tutto eccezionale, alcuni disegni originali di Michelangelo. Disegni che dimostrano la sua straordinaria capacità di affrontare sfide architettoniche e ingegneristiche, sempre con un occhio all’armonia estetica. Michelangelo Buonarroti, uno degli artisti più celebri e versatili del Rinascimento, non fu solo un maestro della scultura e della pittura, ma anche un ingegnere e un architetto. Tra i suoi numerosi progetti e disegni, alcuni dei più rilevanti riguardano le fortificazioni e l’architettura.

Uno dei progetti più celebri di Michelangelo è senza dubbio la pianta della Basilica di San Pietro. Michelangelo assunse la direzione dei lavori per la nuova basilica nel 1546, dopo la morte di Bramante, e rielaborò il progetto originario per adattarlo alle esigenze del suo tempo e alla sua visione artistica. La pianta della Basilica di San Pietro, disegnata da Michelangelo, è una pianta centrale a forma di croce latina, con una grande cupola centrale che rappresenta uno degli elementi distintivi del progetto. La sua visione architettonica della basilica si basava sulla grandiosità, sull’equilibrio e sull’uso innovativo della luce. La cupola di San Pietro, che Michelangelo non completò ma che fu realizzata sulla base dei suoi disegni, è considerata uno degli esempi più magnifici dell’architettura rinascimentale. La sua progettazione e costruzione ebbero un impatto fondamentale sull’architettura barocca e sulla definizione dello spazio sacro.

I disegni di Michelangelo per fortificare Firenze rappresentano una parte meno conosciuta ma significativa del suo lavoro come architetto e ingegnere. Durante il periodo in cui Michelangelo risiedeva a Firenze, la città stava vivendo una fase di transizione politica e militare. La preoccupazione per la sicurezza della città aumentò, soprattutto durante il dominio dei Medici, quando Firenze cercava di difendersi dalle minacce esterne, come quelle provenienti dai potenti stati vicini, tra cui il Papato e il Regno di Spagna.

Nel 1527, dopo l’assalto delle truppe imperiali di Carlo V e il conseguente sacco di Roma, il governo della città di Firenze decise di rafforzare le sue fortificazioni. Michelangelo, che aveva già lavorato in vari ambiti artistici e architettonici, fu incaricato di progettare un nuovo sistema difensivo per la città, che avrebbe dovuto proteggere Firenze dalle incursioni nemiche e garantire la stabilità del governo.

I Disegni di Michelangelo per le Fortificazioni di Firenze

Michelangelo lavorò a diversi progetti di fortificazioni per la città, che includevano mura difensive, bastioni e porte fortificate. La sua progettazione si caratterizzava per l’uso innovativo di tecniche architettoniche e per l’intento di combinare bellezza e funzionalità nelle strutture difensive.

Michelangelo propose un sistema di mura che avrebbe dovuto rinforzare il perimetro urbano della città. Il progetto prevedeva l’inserimento di bastioni angolati e fortificati, che non solo avrebbero potuto migliorare le difese, ma anche creare una nuova dimensione estetica per il paesaggio urbano. Questi bastioni erano progettati per resistere ai bombardamenti e agli attacchi nemici.

La mostra è aperta al pubblico con i seguenti orari:

  • Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica: 9:00 – 19:00
  • Giovedì: 9:00 – 14:00

L’ultimo ingresso è consentito un’ora prima della chiusura del museo. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, è possibile visitare il sito ufficiale di MUS.E Firenze.