Visite guidate di Firenze a tema: artigianato e botteghe storiche
Un itinerario esclusivo alla ricerca di antichi mestieri e di oggetti sapientemente foggiati a mano dai maestri artigiani fiorentini.
Ancora oggi vengono utilizzate le tecniche e gli strumenti di un tempo, gelosamente conservati nelle botteghe e tramandati di generazione in generazione. Questa speciale visita guidata vi permetterà di scoprire i gioielli dell’artigianato d’arte fiorentino: i mosaici in pietre dure, l’intaglio e la decorazione del legno, la terracotta e le ceramiche, la carta marmorizzata, le acqueforti, il lavoro dei metalli preziosi, i profumi e le essenze create con i fiori delle colline toscane.
Artigiani della pelle e del cuoio. Le più prestigiose pelletterie di Firenze
Visitare Firenze vuol dire inevitabilmente imbattersi ad ogni angolo della città in negozi di articoli in pelle, per non parlare dei mercati, come quelli del Porcellino e di San Lorenzo, dove banchi a non finire offrono una gamma variegata di oggetti similari.
Ci sono però vere e proprie istituzioni nel campo della pelletteria, come la Scuola del Cuoio in Santa Croce.
La sua origine si colloca subito dopo la II Guerra Mondiale, quando due famiglie fiorentine, Gori e Casini, ottennero alcuni ambienti del convento di Santa Croce grazie a una collaborazione con i francescani per insegnare un mestiere agli orfani di guerra.
La visita guidata prosegue alla scoperta di un'altra tecnica artigianale: l'intaglio del legno
A volte le botteghe sono dei labirinti in cui perdersi, con oggetti dalle forme più disparate affastellati ovunque, tutto sembra caotico, eppure per chi ci lavora ogni giorno da anni ogni cosa ha il suo posto! E' il caso delle botteghe dove si lavora il legno: cornici, fregi, capitelli, cimase, rosette, tante forme intagliate nel legno da utilizzare nel rivestimento e nella rifinitura di mobili, pareti, caminetti, nel decorare pareti e nicchi, per personalizzare i propri spazi abitativi, dando un tocco di eleganza e ricercatezza.
Spesso si tratta di artigiani che hanno iniziato l'attività del lavoro del legno restaurando mobili antichi, passando alla realizzazione di mobili in stile. Quando si entra in questi laboratori si ha l'impressione di viaggiare indietro nel tempo. I ritmi rallentano e la frenesia del lavoro moderno scompare. L'odore del legno, delle materie pittoriche, delle vernici, ti avvolge all'istante. Capita di sentir dire dai visitatori stranieri che tutto ciò non nei loro paesi non esiste più, che ormai gli artigiani hanno chiuso le loro attività e che tutte le produzioni sono in mano a grosse fabbriche, e da qui capisci l'unicità dell'artigianato fiorentino!
Carta fiorentina e carta marmorizzata. Visita guidata con dimostrazione
La carta fiorentina ha come caratteristica il decoro floreale, con fiori, volute, frutti e fogliami stilizzati in colori vivaci e oro. Questo tipo di decorazione trova la sua origine nelle decorazioni dei testi miniati del periodo rinascimentale. Chi volesse vedere alcuni codici miniati originali può visitare la biblioteca del convento di San Marco e lì troverò una selezione di manoscritti, ovvero grandi corali prodotti dai frati domenicani, con bellissime miniature di alta qualità artistica dipinte dallo stesso Beato Angelico o dal suo collaboratore Zanobi Strozzi, il cui stile elegante e ornato divenne celebre nel Quattrocento.
La carta fiorentina può essere anche nella versione più semplice con solo i gigli in oro o rosso su fondo avorio, ed è spesso utilizzata oggi per foderare i cassetti dei mobili. Molte cartolerie storiche a Firenze la vendono, insieme a quaderni, biglietti di auguri, agende in carta fiorentina. Durante la visita guidata ne scoprirete alcune!
Troviamo poi negozi e botteghe dove si produce e vende la carta marmorizzata. Viene così chiamata perché caratterizzata da colori e forme che imitano le vene e le striature naturali di certi tipi di marmo. L’effetto si ottiene utilizzando colori a olio o ad acqua, posti ad arte su un bagno di colla, di solito ottenuta da alghe, e mossi dall’artigiano con l’aiuto di stili in legno. La tecnica arrivò dall’Oriente e si diffuse in Europa nel XVII secolo. Inizialmente si usava la carta marmorizzata per rinforzare e abbellire le fodere delle copertine, ovvero le pagine che si trovano subito dopo la copertina esterna aprendo il libro. Veniva quindi impiegata nella rilegatura dei libri. Firenze vanta una secolare tradizione nel campo della rilegatoria. In seguito si usò la carta marmorizzata per molteplici utilizzi, come ad esempio nel rivestire scatole, per fare ventagli, segnalibri, cornici, ecc.
Un motivo decorativo di forte impatto visivo è quello della coda del pavone, ottenuto con speciali pettini con cui si esegue la ‘pettinatura’ dei colori e grazie alla viscosità e consistenza del bagno di colla su cui i colori galleggiano e si dilatano, si arriva ad ottenere un motivo simile alle piume del pavone.
Una bottega molto rinomata a Firenze è quella fondata da Pietro Giannini nel lontano 1856. Pietro era un cartolaio, ma si occupava anche di rilegare libri e registri di conti per il Granduca Leopoldo II Lorena. Arrivati ormai alla sesta generazione i Giannini godono di fama internazionale e il loro negoziobottega offre una nutrita varietà di articoli in carta di alta qualità
Negli ultima anni la tecnica della marmorizzazione è stata applicata alla pelle, per borse, portafogli, porta oggetti, per i quali un laboratorio specializzato sceglie con cura i pellami di vitello migliori, prepara il materiale con una base in modo che il colore si attacchi al meglio alla pelle, seguendo poi esattamente la stessa procedura usata per la carta, quindi ‘stampando’ la pelle e infine fissando i colori rendendoli resistenti e brillanti.
Profumi di nicchia e fragranze ricercate delle storiche officine di Firenze
Anche in tema di profumi originali di produzione locale a Firenze c’è l’imbarazzo della scelta. Si pensi in primis al profumo della regina di Francia, Caterina, la prima delle due regine che la famiglia dei Medici annovera nel proprio albero genealogico.
Caterina, sposatasi al figlio del re di Francia Enrico, nel 1533 a soli 14 anni, porterà in Francia l’uso fiorentino di improfumarsi e da lì si diffonderà la produzione al punto di conquistare il primato dei migliori profumi al mondo di marca francese. Al tempo di Caterina non usava lavarsi troppo, si diceva che facesse pure male, e per mascherare i cattivi odori del corpo ci si riempiva di profumo. Caterina portò con sé alla corte francese il proprio profumiere di fiducia, Renato Bianco, che lì veniva poi chiamato René le fiorenti.
La farmacia di Santa Maria Novella confezionò un profumo su misura per Caterina, detto l’acqua della regina, che ancora oggi viene prodotto a Firenze, e che avrete l’opportunità di ‘annusare’ durante la visita guidata!